Atenei partecipanti

Università partecipanti e Unità di Ricerca

Atenei partecipanti

Prof. Luca Passanante
Prof. Luca Passanante

(quale Principal Investigator) Professore di diritto processuale civile presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Brescia (quale unità leader);

L’unità di ricerca dell’Università di Brescia indagherà, da un lato, i rapporti tra numero, preparazione e capacità professionali degli avvocati cassazionisti, e, dall’altro lato, l’accesso alla Corte di cassazione, il suo carico di lavoro, la quantità e la qualità dei ricorsi, nonché la quantità e la qualità delle decisioni.

Ad uno studio teorico, avente carattere comparatistico e interdisciplinare, seguirà una rilevazione empirica dei dati raccolti tramite la somministrazione di questionari.

Lo studio teorico e quello empirico dovranno combinarsi nella produzione dei risultati attesi per l’avanzamento della conoscenza e il miglioramento concreto della qualità dell’avvocatura e dei servizi da questa resi, nonché in termini di accesso e funzionamento della suprema Corte.

Prof.ssa Silvana Dalla Bontà
Prof.ssa Silvana Dalla Bontà

(quale Substitute Principal Investigator) Professoressa ordinaria di diritto processuale civile presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Trento

Nella cornice del Progetto «Uni 4 Just», dedicato ad un’indagine teorica ed empirica sull’avvocatura, l’unità di ricerca dell’Università di Trento, coordinata dalla Professoressa Silvana Dalla Bontà, Ordinaria di Diritto Processuale civile, in sinergia con le altre università partner, indirizza la propria attenzione al profilo de lrapporto avvocato-cliente.

In un’epoca di cambiamenti – se non in un vero e proprio cambiamento d’epoca – il rapporto avvocato-cliente si confrontacon sempre nuove sfide, cui l’unità di ricerca trentina intende offrire risposte scientificamente fondate ed empiricamente concrete, in vista della promozione di una figura di avvocato capace di cogliere le opportunità che presente e futuro affacciano nell’ottica del miglior perseguimento dell’interesse del cliente.

Per un verso, la crescente esaltazione del principio di autodeterminazione dell’individuo, per l’altro, l’avvento penetrante della tecnologia, anche nelle forme dell’Intelligenza Artificiale, impongono una rivisitazione del rapporto avvocato-cliente.

L’unità di ricerca dell’Università di Trento volge la sua indagine all’urgenza di promuovere un rapporto avvocato-cliente che sappia mettere al centro la persona che vive il conflitto, l’individuazione del vero interesse del cliente, e quindi della via più appropriata di soluzione del suo problema, in un’attenta ponderazione nella scelta tra metodi eteronomi e autonomi di soluzione del contenzioso, tra vie giurisdizionali ed a-giurisdizionali.

Questo significa mettere in primo piano il dovere di informazione dell’avvocato e abbracciare una più completa accezione del suo dovere di fedeltà alla persona assistita/rappresentata. Ne consegue la necessità di dare il giusto rilievo al colloquio avvocato-cliente, e quindi alla sua competente ed accurata preparazione e gestione da parte dell’avvocato, con la sensibilità di distinguere tra diverse tipologie di contenzioso.

Ne discende l’urgenza di un’educazione e formazione dell’avvocato, non solo con riguardo allaconoscenza tecnico-giuridica, ma anche in merito ad altri saperi, quali quelli inerenti alla comunicazione efficace e ad abilità, non solo processuali, ma anche di negoziato e mediazione. In questo senso, determinanti diventano organizzazione e contenuti dei corsi di laurea universitari, modalità di preparazione e selezione all’esercizio della professione forense e contenuti della formazione continua degli avvocati.

Tale necessità emerge anche alla luce della dirompente incidenza della tecnologia e dell’Intelligenza Artificiale nel mondo dei servizi legali, in particolare di quelli offerti dall’avvocatura. Questo ha ripercussioni importanti anche sul rapporto avvocato-cliente e, di qui, sull’organizzazione dello studio legale e sul rapporto con il mercato. Comprendere se e come le tecnologie e l’Intelligenza Artificiale possano essere d’ausilio al miglioramento del rapporto avvocato-cliente al fine di soddisfare l’interesse di quest’ultimo è una sfida cui l’avvocatura non può sottrarsi.

Prof. Carlo Rasia
Prof. Carlo Rasia
Professore associato di diritto processuale civile presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna;

L’unità di ricerca dell’Università di Bologna si occuperà della formazione e dell’accesso alla professione forense.

L’indagine presuppone la costruzione di un dialogo tra saperi diversi: da quello giuridico nelle sue molteplici forme, ai profili economici, alle ricadute sul piano istituzionale, fino ad arrivare alla sociologia della professione.

All’indagine teorica si accompagnerà la raccolta di dati empirici attraverso la somministrazione di questionari, che saranno rivolti ad avvocati, neo-avvocati e aspiranti tali.

Prof. Marco Gradi
Prof. Marco Gradi
Professore ordinario di diritto processuale civile presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Messina

L’unità di ricerca dell’Università di Messina indagherà gli aspetti che attengono all’etica e alla responsabilità disciplinare dell’avvocato, mediante l’approfondito esame delle fonti normative e dei codici deontologici forensi, nonché l’analisi ragionata di casi pratici e di pronunce giurisprudenziali, non solo dei tribunali statali, ma anche degli organi disciplinari degli avvocati.

All’esito della somministrazione di questionari, della raccolta e dell’elaborazione di dati empirici, sarà redatto un prospetto analitico contenente le condotte tipiche considerate e il loro trattamento giuridico in una prospettiva comparatistica.

Prof. Leo Piccininni
Prof. Leo Piccininni
Professore associato di diritto processuale civile presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi Roma Tre

L’unità di ricerca dell’Università Roma Tre si occuperà dei rapporti tra avvocato e giudice, individuando i temi rilevanti, ricostruendo criticamente la normativa di riferimento e studiando in prospettiva di sistema le occasioni processuali di confronto tra avvocati e giudici.

Poiché i protocolli e gli osservatori integrano significativamente la dimensione di tale rapporto, saranno coinvolti gli esponenti e gli enti rappresentativi delle due categorie, attraverso la somministrazione di questionari, per prospettare una nuova concezione virtuosa dei rapporti tra avvocatura e magistratura, possibilmente da recepirsi in proposte o modelli di regolamenti ufficiali.

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